lunedì 7 dicembre 2009

Cookie and Zoe N1



Quando ci si rincoglionisce dietro i propri animali da compagnia poi succede che gli umanizzi e nei casi più gravi ti inventi delle strisce che raccontano delle loro avventure.

domenica 6 dicembre 2009

Qualcosa in comune con Pat Bateman


Non è la mania della lampada abbronzante, non è la necessità di avere il biglietto da visita più elegante dei miei colleghi, tantomeno l'hobby di fare a pezzi con varie armi da taglio senzatetto e signorine di facili costumi. Nel 1985 mentre lui nella finzione sniffava coca e insanguinava Manhattan, io avevo 6 anni e mentre mia sorella mi faceva rincoglionire con i Duran Duran e gli Spandau Ballet, io avevo già trovato una mia identità musicale condivisa con quel gentiluomo poc'anzi citato.
Genesis e Phil Collins, la cosa durò dal 1985 al 1989 circa, poi arrivò il grunge e la mia crescita ormonale, un cocktail micidiale.
Mi ricordo l'ultimo disco che ho posseduto "But Sereously" di Phil. L'avevo ricevuto in regalo per la befana insieme ad un Walkman Sony, un album Fabriano ed un set da 36matite colorate Faber Castell. Non so se all'epoca i miei fossero stati lungimiranti o che in qualche modo mi abbiano indotto a scegliere gli studi artistici...tant'è.
Per quanto riguarda i Genesis, mi sto ancora chiedendo com'è possibile che questa band non abbia in seguito influenzato i miei gusti, durante tutta la decade dei novanta sono state pochissime le band progressive (per favore leggetelo in italiano)a piacermi...in sostanza mi sento di citare solo i Tool. Su questo posso differire da Pat Bateman ho fin più apprezzato Phil che i Genesis e comunque mi sono più piaciuti nel periodo pop, ma che pertendete ero piccola!

Canzone del Giorno: GENESIS Invisible Touch

venerdì 4 dicembre 2009

sedersi a Cannes


Mi è capitato tempo fà di riflette su una questione abbastanza singolare: quanto delle sedie inserite in contesti pubblici sappiano dare un respiro di democrazia.
La scorsa estate mi trovavo a passeggiare sulla croisette insieme al mio compagno ed una coppia di nostri cari amici; il ragazzo ci fa notare queste sedie di ferro che si trovano sparse per tutto il corso, ci sono sempre state, per diversi anni le avevo incontrate eppure durante tutto quel tempo non avevo colto quel valore che il nostro amico gli stava attribuendo "vedete, questa è la dimostrazione che la civiltà esiste". Già è vero, quelle se ne sono sempre state li, colorate di azzurro e un pò mangiate dal salmastro, non sono mai state piantate al suolo tantomeno chiuse con il lucchetto la notte. Se le guardi attentamente mentre passeggi vedrai tutta una variopinta collezione di umanità seduta l'una affianco all'altra: il ricco armatore vicino al barbone, la modella vicino a formosissime sudamericane che vendono oggetti di artiganato eppure tutti uguali, tutti con la stessa dignità.
E' difficile da spiegare, la cosa differisce dalle panchine, loro se ne stanno lì, ti offrono la possibilità di sederti dopo che hai camminato un pò ma non permettono l'aggregazione, inoltre rappresentano sì un servizio, ma istituzionalizzato, perchè di fatto usufruisci della panchina entro il limite di spazio e mobilità consentita.
Quelle sedie danno un segnale più forte, di apertura e volontà di far sentire le persone che passano di lì parte di un complesso e meraviglioso universo, dove un uomo indigente pò almeno decidere da che prospettiva guardare il mare e nel compiere questa scelta ritrovarsi uguale a molti altri.

canzone del giorno: CAT POWER the greatest

giovedì 3 dicembre 2009

'sti americani...


Ecco qua non ho resistito e tra i manuali di mysql e php ho dato "un'occhiata" anche a questo simpatico saggio di Michael Moore "Chiedilo a Mike".
E' stato scritto durante l'ultima campagna elettorale americana e si proponeva come una guida al voto.
E' diviso in tre sezioni: la prima è una specie di rubrica in cui Moore risponde ad alcune lettere di elettori che chiedono chiarimenti(senza dubbio la parte più spassosa); la seconda parte pone l'analisi sul candidato repubblicano McCain e sul sistema elettorale; la terza elenca tutti gli articoli per impeachment del presidente George W. Bush...sono 35.
Siccome è inutile ormai immergerci nelle acque torbide dell'amministrazione Bush soprattutto con la colazione ancora nello stomaco, di seguito elencherò una serie di domande che sono state poste a Moore dagli elettori americani, a voi tirare le conclusioni.

Sette anni fa ho seguito il consiglio del presidente per sconfiggere il terrorismo e sono andato a fare shopping. Al momento ho trentamila dollari di debiti sulla mia carta di credito e la rata mensile del mio mutuo a tassi variabili è raddoppiata. Non è che hanno vinto i terroristi?
Jules Crandal
Fort Lauderdale Florida

Faccio tutto quel che posso per sostenere i soldati. ma non riesco proprio a decidermi: meglio comprare il nastro giallo magnetico da mettere a sull'automobile o basta che faccia sventolare una bandiera americana sul cassone dela mia Dodge Ram?
Gladys Siple
Gatlinberg Tenesse

Mi chiedo con quale candidato alle presidenziali mi piacerebbe farmi una birra.
Billy McKenzie
Zanesville, Ohio

Se un repubblicano porta sul risvolto della giacca una spilletta con una piccola bandiera americana, cosa sta cercando di comunicarmi?
Dalik Chakloma
Chicago, Illinois

Mi hanno detto che quando suonano l'inno nazionale Barack Obama si accovaccia e inizia a saltellare. Se è vero non cerdo di poter votare per lui.
Penny Alger
Catonnsville, Maryland

Obama non sa giocare a bowling: come può un uomo che non sa giocare a bowling governare? Deciderò se votarlo solo dopo averlo visto nuotare e giocare a hockey.
Mike Gates
Fond Du Lac, Winsconsin

Ehi, il mio pastore è impazzito!Dice che Jesù ha preso sette pagnotte e due pesci e con quelli ha sfamato cinquemila persone. Ci ho provatoanch'io, ma non ci sono riuscita. Dovrei lasciare la mia chiesa?
Sue Kinter
Salem, Oregon

Sono rimasto di stucco nel vedere che quest'anno una donna correva per la presidenza. Da quando hanno il diritto di voto?
Bud Jones
Orem, Utah.

Con questo vado a cucinarmi qualcosa..và.

Canzone del Giorno:FOLK IMPLOSION my ritual

mercoledì 2 dicembre 2009

One Dimensional Man



Ci tenevo da vecchia fan quale sono....

martedì 1 dicembre 2009

Il cantuccio caldo dell'universo


Ecco fatto, ora che mi sono buttata sulla programmazione del linguaggio lato server dovrò necessariamente sospendere a tempo indeterminato la lettura di tutta una serie di racconti che avevo diligentemente impilato sul mio comodino. Sono riuscita giusto a finire rumore bianco di Delillo. Per quanto possa apprezzare il racconto, l'intelligenza narrativa e la capacità di cogliere delle profonde verità da gesti quotidiani ed apparentemente banali devo dire di essermi sentita divorata silenziosamente dalle tarme.
Non solo perchè svela quanto la vita in sè ti possa uccidere ancora prima della tua morte biologica ma perchè la mia più grande paura viene sezionata in modo veramente spietato. Ho una fottutissima paura della morte, non del momento in cui morirò, ma del concetto "morte". Ne soffro fin dalla tenera età e la sensazione è sempre la stessa, quando ci penso, non mi lascia scampo, mi soffoca, trafigge il mio cuore, mi rende d'un tratto fatta di niente e siccome mi succede di notte, il più delle volte mi sento inghiottire dal mio letto. Sono andata anche da "uno bravo" che mi aveva prescritto lo zoloft dicedo che era l'unico sitema per placare la mia natura ossesivo-compulsiva (se devo dire la mia, io non sento di essere così schizzata, ma valli a capire questi...).
Nel romanzo il protagonista e sua moglie soffrono della mia stessa fobia, la descrizione delle loro sensazioni e dei loro ragionamenti in merito sono talmente identici ai miei da (e confesso) aver pensato in certi momenti che quel libro fosse frutto della mia immaginazione e che quello che c'era scritto fosse in realtà una mia proiezione. Fatto stà che questi due iniziano a rovinare la loro esistenza tentando di placare questo mostro che li consuma e addirittura sbuca fuori anche una presunta cura farmacologica in grado di annientarlo.
Quello di cui sono convinta è che non sono certamente sola e che molti secondo me non lo ammettono neanche a se stessi, è una fobia che è figlia della società moderna, il nostro pensiero si è affinato, la nostra vanità è stata nutrita di ogni ben di Dio e certamente tutti nel profondo ci sentamo un pò il cantuccio caldo dell'universo.

Canzone del giorno: HERE Apart